Oggi leggo su Repubblica la notizia del professore di un istituto scolastico di Cesena (Emilia Romagna) che è stato sospeso per un questionario sull’ora di religione. Come precisa l’articolo, in realtà la discussione è nata attono al questionario sull’ora di religione, ma con la sospensione sembra c’entrare poco.
Quindi dobbiamo iniziare con un bell’elogio alla chiarezza dei fatti riportati in prima istanza? Non è importante, sappiamo che certe volte gli articoli vengono stiracciati per far clamore (peccato che poi, in funzioni di questi articoli, si muovano un sacco di persone – fino a fare interpellanze – senza aver a loro volta approfondito).
Leggete l’articolo di Repubblica, e poi l’osservazione qui sotto.
Questo docente sembra essere stato un po’ non curant delle sue attività di insegnante. Io ricordo benissimo che quando un professore tardava più di 15 giorni a consegnare un compito la classe si agitava. D’altronde era il nostro voto e avrebbe influenzato il resto dell’anno, o no?
E oltre a questo dettaglio, una serie di fatti per i quali bisognerebbe leggere con cura le motivazioni del dirigente scolastico portano alla sospensione del docente. Sapendo che “cane non mangia cane”, un preside che arriva a chiedere una sospensione qualche motivo lo deve avere.
Ma la cosapiù scandalosa che ho letto nell’articoloè questa:
“Fatti come quelli contestati al collega – rilancia Bernocchi – farebbero sospendere quattro quinti degli insegnanti italiani.”
Ora mi trovo in difficoltà: se l’affermazione riportata è corretta e significa quel che si capisce… siamo messi bene. Si vuol dire che l’80% degli insegnanti ci mette mesi a consegnare un compito, non segnano le attività didattiche nel registro, non segnano il livello di apprendimento (attraverso un voto) degli studenti?
Confido che tutto questo sia a sua volta un enorme malinteso! Ora scrivete la vostra!